venerdì 20 maggio 2016

Doppio Sogno | Arthur Schnitzler

Doppio Sogno

Arthur Schnitzler
Editore:  Adelphi | Prezzo: € 8,00
Sinossi: Un ballo in maschera, due misteriose figure in domino rosso, uno straniero insolente, qualche parola incomprensibile e allusiva: queste apparizioni gettano, una sera, «un’ombra di avventura, di libertà e di pericolo» nella vita di un medico e di sua moglie, giovani, belli e chiusi in un’ovattata felicità domestica. Da quel momento essi entrano, senza saperlo, in un intreccio speculare di peripezie notturne tanto inverosimili da sembrare oniriche e di sogni tanto invadenti da sembrare fatti reali: e, per tutti e due, i desideri segreti occuperanno la scena, per una notte, con una violenza e una fascinazione tali che li trascineranno inermi con sé, tra la voluttà e l’angoscia. Come in un film di von Stroheim, dalla Vienna borghese e tranquilla emergono inquietanti personaggi, le maschere dilagano, si aprono porte segrete, si svelano esseri equivoci, incombono giudici oscuri e feroci. Alla fine, un fascio di fredda luce clinica illuminerà il corpo bianco ed esanime di una sconosciuta, e in essa il protagonista riconoscerà «il cadavere pallido della notte passata, destinato irrevocabilmente alla decomposizione». Non senza, però, aver anche irrevocabilmente mutato la vita del giovane medico e della sua compagna. Insieme al Ritorno di Casanova e alla Signorina Else, il Doppio sogno (1926), racconto chiaroveggente e immerso in un incanto surreale, è una delle riuscite supreme di Schnitzler, ormai sempre più spesso riconosciuto, in questi ultimi anni, come uno dei grandi narratori psicologici della letteratura moderna, per il sorprendente spessore e la temibile lucidità delle sue storie, che sembrano aver dato fin dall’inizio per sottintese le scoperte della psicoanalisi. 

Recensione: Quella sessuale è sicuramente una delle più grandi libertà di cui l'uomo abusa.
Premettendo che ognuno è libero di fare ciò che vuole, specie in camera da letto, la linea tra libertà e perversione è spesso sottile.
Quando la libertà sessuale va a ledere la salute di qualcuno, è perversione. 
Quando la libertà sessuale va a compromettere la serenità di qualcuno, è perversione.
Quando quell'irrefrenabile bisogno fisico da esaudire con chiunque capiti sotto mano infrange il cuore di qualcuno, è perversione.
Quella che colpisce Fridolin e Albertine, i protagonisti di Doppio Sogno di Arthur Schnitzler, è la noia, che porta entrambi alla perversione.
Stuzzicare l'altro al tradimento può essere divertente, può essere una bizzarra fantasia, ma nel momento in cui l'altro la realizzerà saremo ancora così eccitati.
La noia di una coppia tranquilla colpisce i due protagonisti, che spinti da questo iniziano ad immaginare avventure con altre persone.
Tutto questo, questo irrefrenabile desiderio di adrenalina, vale il prezzo di un tradimento?
Queste cose accadono, veniamo traditi da chi amiamo di più, e cerchiamo di trovare una giustificazione, o una scusa per perdonare.
Fridolin e Albertin vedono ciò che accade solo come un sogno, dal quale, dopo averlo confessato, si svegliano per sempre, per riprendere la vita di ogni giorno.
Ma se accadesse ancora?
Beh, è un incubo con il quale dovremmo convivere per sempre, ed è il prezzo della libertà sessuale che avevamo dato o negato al nostro compagno.
Questa è libertà o perversione?
Non lo so, la linea è sottile, e se abbiamo deciso di amare, dovremo stare attenti che nessuno dei due superi quella linea.

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