martedì 17 maggio 2016

Stirpe | Marcello Fois

Stirpe

Marcello Fois
Editore:  Einaudi | Prezzo: € 19,00
Sinossi: È il 1889, eppure si direbbe l'inizio del mondo. Michele Angelo e Mercede sono poco più che ragazzini quando s'incontrano per la prima volta, ma si riconoscono subito: "lui fabbro e lei donna". Quel rapido sguardo che si scambiano è una promessa silenziosa che li condurrà dritti al matrimonio, e che negli anni verrà rinnovata a ogni nascita. Dopo Pietro e Paolo, i gemelli, arriveranno Gavino, Luigi Ippolito, Marianna... La stirpe dei Chironi s'irrobustisce e Nuoro la segue di pari passo. Le strade cambiano nome e si allargano, accanto alla pesa per il bestiame spuntano negozi e locali alla moda, e se circolano più soldi nascono anche bisogni che prima non c'erano. Come i balconi da ingentilire lungo via Majore, a esempio, e Michele Angelo che sa del ferro come nessun altro, ed è capace di toccare la materia con lo sguardo prima di plasmarla - si spezza la schiena in officina per garantire prosperità alla sua famiglia. Ma "la felicità non piace a nessuno che non ce l'abbia", e infatti quei Chironi venuti su dal nulla, così fortunati, sono sulla bocca di tutti. È l'inizio della stagione terribile: i gemelli vengono trovati morti, mentre la Prima guerra mondiale raggiunge anche Nuoro, e bussa alla porta di casa Chironi proprio quando Gavino e Luigi Ippolito - taciturno e riflessivo il primo, deciso e appassionato il secondo - sono in età per essere arruolati...

Recensione: Storia drammatica, talmente tanto, da non essere quasi realistica, “Stirpe” parte da due giovani innamorati, Michele Angelo e Mercede, per poi raccontare la storia della loro famiglia e dei loro figli, la loro stirpe.
Michele Angelo e Mercede, nati sfortunati, conosceranno una improvvisa fortuna incontrandosi, e conosceranno qualunque forma di felicità durante la loro vita (splendido il momento di vera felicità di Mercede quando i figli la portano per la prima volta a mare), ma per ogni felicità verranno puniti, con una più atroce disgrazia, ogni volta peggiore.
Michele Angelo e Mercede, mastro ferraio e casalinga, conoscono la sicurezza economica, la gioia dei figli, le soddisfazioni per una carriera di studio e un buon matrimonio, ma sopravvivono a quasi tutti i figli: due nascono morti, i gemellini brutalmente uccisi, e gli ultimi tre, protagonisti insieme ai genitori di questa storia, passeranno le pene dell'inferno.
Infatti questo libro viene diviso in Paradiso, Inferno e Purgatorio, perchè la storia della famiglia Chironi, di importanti discendenze, come amava narrare Luigi Ippolito, dopo la gioia conoscerà il dolore, e un finale dolce amaro.
Gavino, Luigi Ippolito e Marianna saranno croce e delizia dei genitori, saranno fonte di gioia ma soprattutto di grandi dolori, che alla fine Mercede non potrà più sostenere.
A cavallo tra le due guerre mondiali, la famiglia dovrà fare i conti con un destino, ciò che ricevi lo perdi in qualcos'altro. Michele Angelo lo sa bene, e sa sempre che quando gli arriva qualcosa sta per perdere qualcos'altro. Dovranno fare i conti con il passato, un passato che ha donato e che ha tolto, e solo alla fine Mercede scoprirà cosa è accaduto ai suoi bambini, solo alla fine saprà il segreto di Gavino, solo alla fine una parte di Luigi Ippolito tornerà indietro. Una storia che parte dalla fine e che ritorna nel passato per riviverlo anno per anno, evento per evento, figlio per figlio.
I Chironi affronteranno tutto sempre a testa alta, perchè la persona umile sa sempre come comportarsi. E la forza dell'umiltà, dell'onestà, i valori della famiglia e del rispetto sono i cardini di questa storia, che affronta temi forte per inizio '900, come la lotta politica, la malattia mentale e l'omosessualità.
Il passato torna sempre a prendersi quello che i protagonisti si erano conquistati, il karma diremmo oggi, la sorte direbbe Michele Angelo.

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